Chiara Ferragni entra nel Cda di Tod’s

10 Maggio 2021
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Chiara Ferragni entra nel Cda di Tod’s e salgono le quotazioni dell’azienda

Era un matrimonio annunciato quello avvenuto tra l’azienda di moda Tod’s e Chiara Ferragni, che è entrata nel consiglio di amministrazione della società di lusso e calzature. Da tempo, infatti, l’imprenditrice di “The Blonde Salad” collabora con Diego Della Valle, proprietario dell’80% dell’azienda. Quali sono, però, le motivazioni del suo ingresso e cosa ha comportato in termini economici per Tod’s?

Tod’s quotazione

È bastato l’annuncio dell’ingresso di Chiara Ferragni nel Cda del gruppo Tod’s per far volare in borsa il titolo dell’azienda. Un effetto che stupisce, ma fino a un certo punto, dato che ormai siamo abituati a vedere l’imprenditrice e fashion blogger più famosa d’Italia (e non solo) trasformare in oro tutto quello che tocca, da un paio di anni a questa parte.

Da Fashion Blogger a Imprenditrice.

La giovane regina dei social network ha iniziato questo lavoro un po’ per gioco, infatti, quando era ancora una studentessa alla Bocconi ha deciso di aprire il Chiara Ferragni blog “The Blond Salad” coniugando le sue passioni: moda e viaggi. Ma è soltanto nel 2012 che la sua carriera ha avuto una svolta grazie alla nascita di Instagram, che l’ha consacrata come influencer, e quella della sua linea di scarpe “Chiara Ferragni Collection”.

Nel 2013 la Ferragni ha lanciato una linea di scarpe con Steve Madden e nell’aprile dell’anno successivo è diventata la prima fashion blogger ad apparire sulla copertina di Vogue (Spagna). Intanto, i follower aumentavano e il modo di comunicare iniziava a cambiare. Sui social Chiara si sentiva a suo agio e li usava sempre di più per pubblicizzare borse, abiti e scarpe. Nasce a questo punto anche una nuova figura: l’influencer, di cui lei oggi è il testimonial per antonomasia. Nel 2015, Forbes la inserisce nella lista delle 30 personalità sotto i 30 anni nella categoria “Art & Style” per la rivoluzione apportata nel campo della Moda e della Comunicazione.

Infine, nel 2017 trasforma il suo blog “The Blond Salad” in un’azienda che ingloba in sé una talent Agency, un magazine online e una piattaforma di e-commerce, e diventa così anche una imprenditrice con un’attività da 40 milioni di euro, oltre 10 negozi nel mondo e 23 milioni di follower su Instagram. Per Forbes è “l’influencer di moda più importante al mondo”e devono pensarla così anche Pantene, Swarovski, Pomellato, Intimissimi e gli altri marchi che l’hanno scelta come testimonial tra altri nomi internazionali. Secondo la Instagram Rich List 2020 compilata dall’agenzia inglese di digital marketing Hopper HQ, ogni suo post vale 60 mila dollari.

Tod’s – Chiara Ferragni: qual è il motivo del connubio?

«Mi fa molto piacere che Chiara Ferragni sia entrata nel Cda di Tod’s» ha commentato Della Valle, proseguendo poi: «La conoscenza di Chiara del mondo dei giovani sarà sicuramente preziosa. Inoltre, insieme, cercheremo di costruire progetti solidali e di sostegno per chi ha più bisogno, sensibilizzando e coinvolgendo sempre di più le nuove generazioni in operazioni di questo tipo».

Questa è la motivazione che Tod’s dichiara per l’ingresso dalla influencer nel Cda e puntualizza come Chiara si sia distinta sui temi della solidarietà e su come veicolarli tra i giovani. Gli analisti a riguardo citano la raccolta di fondi avviata proprio da Ferragni col marito, il rapper Fedez, per finanziare il nuovo ospedale Covid di Milano.

Tod’s con una nota ha in seguito spiegato la decisione ritenendo «sempre più importante occuparsi di impegno sociale, della solidarietà verso il prossimo e della sostenibilità nel rispetto dell’ambiente e del dialogo con le giovani generazioni. Non escludiamo comunque l’opportunità – aggiungono dall’azienda – che Chiara Ferragni possa supportare anche le decisioni del board su temi relativi alla comunicazione del brand e all’utilizzo dei social, contribuendo a migliorare l’appeal del marchio tra le generazioni più giovani. Sono invece da escludere collaborazioni commerciali e di prodotto».

In realtà, le motivazioni sembrano essere anche altre, a partire dalla legge sulla parità di genere che impone le quote rosa per il 40% degli organi delle aziende quotate in borsa. Nel consiglio di amministrazione di Tod’s siedono in tutto 15 amministratori, la componente femminile doveva salire da cinque a sei. A dirlo esplicitamente nella nota quotidiana del 12 aprile sono gli analisti di Equita: «Da un confronto con la società capiamo che la decisione (annunciata il 9 aprile di aprire le porte del cda a Ferragni) risponde all’esigenza di aggiungere una componente femminile nel board per conformarsi all’aumento delle quote rosa dal 30% al 40% dei membri del Cda». Sicuramente dietro questa scelta c’è anche una mal celata scelta di carattere economico, che mira a risollevare le sorti dell’azienda provata, come tutte, dalla pandemia.

Quotazione azioni Tod’s

I fasti dell’estate 2013, quando il titolo Tod’s sfondò quota 140 euro, sono un lontano ricordo, ma con l’ingresso di Chiara Ferragni nel consiglio d’amministrazione del gruppo, la società marchigiana della famiglia Della Valle prova a mettersi alle spalle il 2020. L’annus horribilis della moda. La pandemia ha tagliato i ricavi del gruppo del 30% arrivati a 637,1 milioni di euro con una perdita netta di 73,2 milioni di euro e un ebit adjusted negativo per 93,7 milioni. Con la decisione di non distribuire alcun dividendo. Per capire l’entità del colpo, nel 2019, le quotazioni Tod’s avevano registrato un utile netto di 46,3 milioni di euro.

Soltanto in Italia, i ricavi sono passati dagli oltre 260 milioni del 2019 a quasi 164 milioni, mentre in Cina le vendite hanno tenuto, attestandosi a 197 milioni rispetto ai 215 milioni dell’anno prima. Il mercato, quindi, scommette sulla capacità della società di intercettare quella fetta di mercato più giovane che non ha nei propri radar i marchi del gruppo. Inizialmente si era calcolato che Chiara Ferragni per Tod’s avesse prodotto un balzo dell’andamento azioni Tod’s del 14%, pari quindi ad una capitalizzazione di 220 milioni di euro. La stima però era un po’ eccessiva ed il capitale è stato poi ricalcolato in 100 milioni di euro. La sessione di Borsa del 12 aprile si è chiusa, quindi, con un rialzo dello 0,67% a 32,96 euro. Cinque anni fa le azioni del gruppo della famiglia Della Valle valevano più del doppio.

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